Studio anatomico sull'arteria nutritizia tibiale

Injury of the tibial nutrient canal during external fixation for lower extremity fractres: a computed tomography study
Journal of Clinical Medicine
Haidara Almansour et al.  Università di Tuebingen,  Germania,   pubblicato  14 Luglio 2020

Da questo studio andrebbe evitato il posizionamento delle fiches tibiali al terzo medio in un segmento di circa 4 cm ( compreso fra 13-15 cm dal piatto tibiale e 22-25 cm dal malleolo mediale).
Potrebbe questo suggerimento essere utile per evitare danni all’arteria nutritizia ?  Un danno all’arteria nutritizia può influire negativamente sulla guarigione di una frattura o sull’osteogenesi distrazionale?

https://www.mdpi.com/2077-0383/9/7/2235

Argomento interessante. La partecipazione del circolo midollare alla guarigione di una frattura è stato oggetto in passato di controversie. Purtuttavia è indubbio che il circolo midollare venga interrotto in moltissimi casi di frattura, e praticamente distrutto negli inchiodamenti. Purtuttavia la riparazione ossea avviene senza apparenti conseguenze. Credo comunque sia innegabile che esso possa fornire un contributo variabile, anche modesto, e che il preservarlo, ove questo non comprometta la stabilità dell'apparato, possa essere condivisibile.

Come ormai sappiamo l'arteria nutrizia non è interessata alla formazione di callo

l'arteria nutrizia e la corticotomia sono leggende metropolitane.... stiamo con i piedi per terra!!! absit iniuria verbis!!!